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      Ma vogliamo che sappiate almeno questo, che tutti gli abitatori di queste isole che adorano gl'idoli, quando prendono qualcuno che non sia loro amico e che non si possa riscuotere con denari, convitano tutti i loro parenti e amici a casa sua, e fanno uccidere quell'uomo suo prigione e lo fanno cuocere, e mangianselo insieme allegramente, e dicono che la carne umana è la piú saporita e migliore che si possa truovar al mondo.
     
      Del mare detto Cin, ch'è per mezo la provincia di Mangi.
      Cap. 4.
     
      Avete da sapere che 'l mare dov'è quest'isola si chiama mare Cin, che tanto vuol dire quanto mare ch'è contra Mangi: e nella lingua di costoro dell'isola, Mangi si chiama Cin. E questo mare Cin ch'è in Levante è cosí longo e largo che i savi pilotti e marinari, che per quello navigano e conoscono la verità, dicono che in quello vi sono settemilaquattrocento e quaranta isole, e per la maggior parte abitate, e che non vi nasce arbore alcuno dal quale non esca un buono e gentil odore, e vi nascono molte specie di diverse maniere, e massime legno aloe; il pevere in grand'abondanza, bianco e nero. Non si potrebbe dire la valuta dell'oro e altre cose che si truovan in queste isole, ma sono cosí discoste da terra ferma che con gran difficultà e fastidio vi si può navigare; e quando vi vanno le navi di Zaitum o di Quinsai ne conseguiscono grandissima utilità, ma stanno un anno continuo a far il loro viaggio, perché vanno l'inverno e ritornano la state, però ch'hanno solamente venti di due sorti, de' quali uno regna la state e l'altro l'inverno, di modo che vanno con un vento e ritornano con l'altro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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