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      La Tramontana quivi ancora non si vede, né si veggono anco le stelle che sono nel Carro. Quelle genti adorano gl'idoli; hanno re grande e potente, e chiamansi per il gran Can. E cosí stando detto messer Marco tanto tempo in queste isole, discese in terra con circa duemila uomini in sua compagnia, e per paura di quelle genti bestiali, che volentieri prendono gli uomini e gli ammazzano e li mangiano, fece cavar fosse grandi verso la isola intorno di sé, i capi delle quali finivano sopra il porto del mare dall'una parte e l'altra, e sopra le fosse fece far alcuni edificii overo baltresche di legname; e cosí stette sicuramente cinque mesi in quelle fortezze con la sua gente, perché v'è moltitudine di legname, e quei dell'isola contrattavano con loro di vettovaglie e altre cose, perché si fidavano.
      Quivi sono i migliori pesci che si possano mangiare al mondo; e non hanno frumento, ma vivono di risi; non hanno vino, ma hanno una sorte d'arbori che s'assomiglian alle palme e dattaleri che, tagliandogli un ramo e mettendoli sotto un vaso, getta un liquore che l'empie in un giorno e una notte, ed è ottimo vino da bere, ed è di tanta virtú che libera gli idropici e tisici e quelli che patiscono il male di spienza. E quando quei tronchi non mandano piú liquore fuori adacquano gli arbori, secondo che veggono esser necessario, con condotti che si traggono da' fiumi, e quando sono adacquati mandano fuori il liquore come prima. E sonvi alcuni arbori che di natura mandano fuori il liquor rosso, e alcuni bianco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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