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      E molti altri miracoli tutt'il giorno si veggono, per intercessione di questo beato apostolo. I cristiani che custodiscono detta chiesa hanno molti arbori che fanno le noci d'India, com'abbiamo scritto di sopra, quali li danno il vivere, e pagan ad un di questi re fratelli un grosso ogni mese per arbore. Dicono che quel santissimo apostolo fu morto in questo modo, ch'essendo lui in un romitorio in orazione, v'erano intorno molti pavoni, de' quali quelle contrade sono tutte ripiene: un idolatro della generazione de' gavi detti di sopra, passando di quivi né vedendo detto santo, tirò con una saetta ad un pavone, la qual andò a ferire nel costato di quel santissimo apostolo, qual, sentendosi ferito, referendo grazie al nostro Signor Iddio rese l'anima a quello.
      In detta provincia di Malabar gli abitanti sono negri, ma non nascono cosí com'essi si fanno con artificio, perché reputano la negrezza per gran beltà, e però ogni giorno ungono li fanciullini tre volte con olio di susimani. Gli idolatri di questa provincia fanno le imagini de' loro idoli tutte nere, e dipingon il diavolo bianco, dicendo che tutti li demoni sono bianchi. E quelli ch'adorano il bue, come vanno a combattere, portano seco del pelo del bue salvatico, e li cavallieri legano del detto pelo alle crene del cavallo, tenendolo che sia di tanta santità e virtú che ciascuno che n'ha sopra di sé sia sicuro da ogni pericolo: e per questa causa i peli de' buoi salvatichi vagliono assai denari in quelle parti.
     
      Del regno di Murphili, overo Monsul.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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