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      Poi che s'ha scritto a bastanza delle provincie e terre dell'India maggiore che sono appresso il mare, e d'alcune regioni di popoli d'Etiopia, che noi chiamiamo India mezana, avanti che facciamo fine al libro, ritornerò a narrare d'alcune regioni che sono vicine alla tramontana, delle quali io lasciai di dire ne' libri di sopra. Per tanto è da sapere che nelle parti vicine alla tramontana v'abitano molti Tartari, ch'hanno re nominato Caidu, il qual è della stirpe di Cingis Can, e parente prossimo di Cublai gran Can; non è subdito ad alcuno. Questi Tartari osservano l'usanza e modi degli antichi suoi predecessori, e vengono reputati veri Tartari. E questo re col suo popolo non abita in castelli né fortezze né città, ma sta sempre alla campagna in pianure e valli e nelle foreste di quella regione, che sono in grandissima moltitudine. Non hanno biade di sorte alcuna, ma vivono di carne e latte, e in grandissima pace, perché il loro re non procura mai altro (al quale tutti obediscono) se non di conservarli in pace e unione, ch'è il proprio carico di re. Hanno moltitudine grande di cavalli, buoi, pecore e altri animali; quivi si truovan orsi tutti bianchi, grandi e longhi la maggior parte venti palmi. Hanno volpi tutte nere e molto grandi, e asini salvatichi in gran copia, e alcuni animali piccioli, chiamati rondes, ch'hanno la pelle delicatissima, ch'appresso di noi si chiamano zibellini; item vari arcolini, e di quelli che si chiamano sorzi di faraon, e ve n'è tanta copia ch'è cosa incredibile: e questi Tartari li sanno pigliar cosí destramente e con tant'arte ch'alcuno non può scampar dalle lor mani.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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