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      E, camminato ch'hanno una giornata, mettono giú il carro e li cani, e a questo modo di giorno in giorno mutando carri e cani, e cosí passano detto deserto, conducendo fuori la mercanzia di dette pelli, che poi si vendono in tutte le parti nostre.
     
      Della regione detta delle Tenebre.
      Cap. 45.
     
      Nell'ultime parti del reame di questi Tartari, dove si truovano le pelli sopradette, v'è un'altra regione che s'estende fino nell'estreme parti di settentrione, la qual è chiamata dall'oscurità, perché la maggior parte de' mesi dell'inverno non v'apparisce il sole, e l'aere è tenebroso o al modo che gli è avanti che si faccia l'alba del giorno, che si vede e non si vede. Gli uomini di queste regioni sono belli e grandi, ma molto pallidi; non hanno re né principe alla cui iurisdizione siano sottoposti, ma vivono senza costumi e a modo di bestie. Sono d'ingegno grosso e come stupidi. Li Tartari spesse fiate vanno ad assaltare detta regione, rubbandoli il bestiame e li beni di quelli, e li vanno ne' mesi ch'hanno questa oscurità, per non esser veduti; e perché non saperiano tornare a casa con la preda, però cavalcano cavalle che abbiano poledri, quali menano seco fino a' confini, e li fanno tenere alle guardie nell'entrare di detta regione; e poi che hanno rubbato in quelle tenebre e vogliono ritornare alla regione della luce, lasciano le briglie alle cavalle, che possano andare liberamente in qualunque parte le vogliono, e le cavalle, sentendo l'usta de' poledri, se ne vengono al dritto dove li lasciarono: e a questo modo ritornano a casa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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