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      Fatte queste cose, Haloon mandò a donare al re d'Armenia gran parte delle spoglie acquistate nella presa d'Aleppo, e concessegli appresso molte terre, onde il re, avuti molti castelli vicini al suo regno, gli fortificò a suo modo. Dopo questo Haloon chiamò a sé il principe d'Antiochia, il qual era genero del re d'Armenia, e l'onorò grandemente, dandogli molti doni e privilegii, concedendogli ancora tutte le terre della sua giurisdizione le quali da' saraceni gli erano state occupate. Fornito ch'ebbe Haloon le cose che gli facevano di mestiero circa il governo della città e delle terre ch'aveva preso, deliberò transferirsi al regno ierosolimitano, per liberare la Terra Santa dalle mani degl'infedeli e restituirla a' cristiani. Ma fu constretto mutare opinione, per la nuova ch'ebbe della morte di Mangio Can, e come i Tartari l'aspettavano per metterlo nella sedia del suo fratello. Laonde, turbato di tal novelle, per non potere piú oltre procedere, elesse un suo capitano chiamato Guiboga e lo mandò con diecimila Tartari alla guardia del regno di Soria, comandandogli che dovesse acquistare la Terra Santa e restituirla a' cristiani. Egli veramente si mise in cammino verso le parti di levante, lasciando suo figliuolo in Tauris.
     
      Come Haloon fu constretto tornarsene indietro a combattere con Barcha, che voleva andare a farsi fare imperatore, e come sopra un fiume agghiacciato, il qual si ruppe, la maggior parte de' due eserciti s'annegarono; e della discordia che nacque fra li Tartari e li cristiani nel regno di Soria.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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