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      E quello che mi pare sopra tutte le cose doversi riputare maraviglioso è ch'in un corpo cosí picciolo e di cosí brutto aspetto come costui era, che parea quasi un mostro, vi si fossero raccolte quasi tutte le virtú dell'animo le quali la natura suole accompagnar in un corpo bello e proporzionato, percioché in dugentomila Tartari a pena s'avria potuto trovare né il piú picciolo di statura né il piú brutto e sozzo d'aspetto. E per essere stato detto Casan a' tempi nostri, è il dovere che di lui e de' suoi fatti alquanto piú longamente ne parliamo, e principalmente del soldano che fu da esso sconfitto, il quale per ancora vive.
     
      Come Casan ebbe la città di Damasco.
      Cap. 27
     
      Poi che Casan si fu alquanti giorni riposato ed ebbe divise le spoglie fra li suoi, s'avviò verso la città di Damasco, gli abitatori della quale, intendendo la venuta d'esso co' Tartari, e dubitando che, se la pigliasse per forza, tutti sarebbono iti a fil di spada, di subito gli mandorno ambasciatori offerendogli la città, il quale l'accettò molto volentieri. E poco dopo cavalcò al fiume di Damasco, sopra le ripe del quale pose i suoi padiglioni, e i cittadini gli mandarono molti presenti e vettovaglie in gran quantità. Quivi dimorò Casan 45 giorni con tutt'il suo esercito, eccetto che i 40 mila Tartari ch'erano andati avanti con Molai, e s'eran fermati presso la città di Gazara, aspettando la venuta di Casan over il suo ordine.
     
      Come Casan fu constretto partirsi di Soria, e come lasciò Cotolusa suo luogotenente, e della ribellione che fece Calfach, e come l'impresa di Terra Santa incominciata fu lasciata.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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