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      Or, venendo Ugurlimehemet liberamente, giunto a Sivas mandò la sua donna con la famiglia minuta avanti insino in Amasia, per levar via ogni dubbio che potesse apportar la sua venuta, ed esso poi se ne venne dietro con 300 cavalli: e fu ricevuto e alloggiato onorevolmente, e Baiesit l'accarezzava e gli faceva solenni e magnifici conviti. Dopo alquanti giorni Ugurlimehemet si partí con la sua brigata, e giunto a Usuhuder il gran Turco gli mandò incontra onorevol compagnia; e passò a Constantinopoli, dove fu alloggiato onorevolmente, e provedutogli anche da vivere per lui e per la sua compagnia a spese del gran Turco. Il qual poi fece corte, ed essendo ridotto al luogo solito della sua audienza, venne Ugurlimehemet a corte per visitar il signore, che ancora non l'aveva veduto, e il gran Turco gli mandò incontra consiglieri e capitani, e ordinò ch'egli entrasse a cavallo nel secondo serraglio, nel qual vi suole entrar solamente il signore. Ed essendo smontato, gli fece dire ch'andasse alla sua presenza con la spada cinta, cosa che a niuno, per gran signor che sia, è conceduta, né anche a' suoi proprii figliuoli lo comporta. Entrato Ugurlimehemet, il gran Turco, levato da sedere, con bona ciera lo fece accostare, e volse che sedesse appresso di lui: e stettero per spazio d'un'ora in diversi ragionamenti, sempre chiamandolo col nome di figliuolo e facendogli assai offerte. E per quella fiata si partí senza richieder condotta né altro stato, ma poi, passati alquanti giorni, avendo piú volte visitato il signore, gli parve di domandargli condotta ne' confini dell'Ungaro, offerendosi d'esser sempre buono e fedel servitore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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