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      Sentendo questo, il Turco si levò da Constantinopoli, a' cinque di giugno 1516, e andò verso Sinan bassà; ed essendo in viaggio, mandò il cadi Lascher e Zachaia bassà suoi oratori al soldano per intender la cagione del suo venire in Aleppo, non essendo solito: ma non ebbero in ciò pronta risposta, il che diede segno ch'avea intendimento col Sofí. Per la qual cosa il signor turco fece adunar tutti li dottori e altri literati, e domandò loro quel che comandava la legge d'Iddio; fugli risposto ch'era lecito levar via prima quella mala spina, e poi andar dove esso Dio lo guidasse. Inteso questo, subito s'aviò alla volta d'Aleppo con grossissimo esercito e con gran festa, e andatovi alloggiò in una bellissima campagna, appresso la veneranda sepoltura del profeta David; e per quattro bande mandava l'antiguardia innanzi, tal che e di giorno e di notte i soldati stavano a cavallo con la lancia.
      Venendo l'altro giorno, i Mamalucchi s'ordinarono per far il fatto d'arme. Il Turco, inteso questo, si levò nel padiglione in piedi e fece orazione a Dio, pregandolo, per il suo gran nome e per la lor gran fede, che all'esercito de' buoni mosulmani prestasse vittoria. Fatta quest'orazione montò a cavallo, e andando esortava li bassà da una banda e l'altra ch'ordinassero le squadre, e cosí fu fatto; e ordinate anche l'artiglierie grosse e minute, cominciarono a camminare, e tutti li suoi iausi, ch'erano da milleducento, facevano orazione a Dio per il lor signore: e stavano forniti di cavalli e di veste ricchissime, e tutti attenti alle bandiere e a' comandamenti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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