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      E ne morivano molti dell'una e dell'altra parte, però che cominciavano la mattina avanti giorno a sonar li loro stromenti da battaglia, continovando fino al tramontar del sole. E due mesi ch'io dimorai quivi sempre vidi combattere, di maniera che la povera città era meza assediata, per li molti soldati e gente ch'alla giornata giugnevano, facendovisi di molti disordini: il che tutt'era comportato da Custagialu Mahumutbec, per aver denari da mantener li suoi soldati.
      Questa città fu sempre tenuta com'un reame separato, ma sottoposto a' re di Persia. E nel vero mi paion molto degne e gentili e buone e amorevoli persone: vi sono di molti mercanti, e donne piú belle assai che in qualsivoglia luogo del Diarbec. Fuori della città vi sono quattro borghi, come vi conterò. Dalla parte di levante, nel monte sotto il castello, vi sono tante grotte che bastarebbero a fabricare una città; sotto di questo è un altro borgo di case grandissime. Dall'altra parte di là dal fiume vi sono alpi sopra il fiume altissime, tutte piene di grotte fatte a martello, con camere e palagi con molte scalette, per le quali si scende giú nel fiume per pigliar acqua, piú belle che non son le case. E appresso di questo luogo è un borgo di case, con un bellissimo bazzarro e un chan d'alloggiar mercanti. Da questo bazzarro andando alla città si passa il fiume sopra d'un bellissimo ponte di pietra, fabricato maravigliosamente: e io per me giudico che non vi sia paragone d'un altro. Egli ha cinque volti altissimi, grandi e larghi: quel di mezo è fabricato sopra una fortissima fondamenta, fatta di pietre longhe due e tre passa e larghe piú d'un passo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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