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      Zidibec poi se ne venne con gl'istessi armati alla volta del campo, ed essendo stata data ferma fede alle sue parole da Bairambec, lo trovò co' suoi soldati, che se ne stavano senza sospetto alcuno e disarmati, onde cominciò a combatter fieramente contra tutto l'esercito, del quale ne furono uccisi assaissimi: e de' suoi ne morirono forse da trecento, e anche furono feriti molti altri, e al capitano Bairambec furono date tre ferite. Zidibec si ritrasse al meglio che poté nel castello e, serrata la porta, fecesi forte in esso, che per battaglia di mano era sicuro. Dopo questo successo, avendo Bairambec nel suo campo due bombarde non molto grandi, si misero a battere il castello, ma non gli potevano far danno alcuno, perciò che le mura erano troppo grosse, e anche li bombardieri erano di poco giudicio.
      E avendogli tenuto il castello tre mesi assediato, fu scoperto ultimamente da' bombardieri un luogo dove sorgeva una fonte nel castello, che li dava da bere a sofficienza. Vicino a quel luogo piantarono le due bombarde, e tanto gli tirarono che quel grebano donde l'acqua usciva crepò in diversi pezzi, e l'acqua ch'era solita sorgere in alto tutta se ne discese al basso, onde subitamente il castello restò assediato. Per il che vedendosi Zidibec mal sicuro, deliberò, venuta la notte, levarsi di quel luogo, e cosí, calatosi per le mura insieme con forse cinquanta uomini della sua corte, senza far motto agli altri, pigliato il suo tesoro, la sua moglie e due figliuole e travestitosi, egli se n'andò tra quei monti in alcuni altri suoi castelli.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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