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      E, non contenti di questo, si levarono cavalcando verso la città di Tauris, dove essendo entrati senz'alcun contrasto furono fatte grandissime uccisioni, e tutti quelli ch'erano della schiatta di Iacob sultan furono mandati a fil di spada, e a molte donne ch'erano gravide apersero li corpi e, tratte le creature, erano scannate. Fu poi aperta la sepoltura di Iacob, e di molti altri baroni ch'erano morti, che furono nella battaglia quando suo padre fu ammazzato in Derbant, e fece bruciar l'ossa di tutti. Fece poi venir trecento publiche meretrici, e le fece metter tutte in una schiera e tagliarle per mezo. Poi fece venir da quattrocento blasi ghiottoni, ch'erano allevati sotto Alumut, e a tutti fece tagliar la testa. Fece anche ammazzare tutti li cani ch'erano in Tauris, e molt'altre cose. Fatto questo, si fece venir sua madre avanti, la quale, per quel ch'io ne potei intendere, fu della stirpe di Iacob sultan, e trovò ch'ella era maritata in un di quei baroni che si trovarono nella battaglia in Derbant, e dissegli di molte villanie, e in sua presenza le fece tagliar la testa: tal che dal tempo di Nerone in qua non è stato mai uno tanto crudele.
     
     
      Come molte città e signori renderono ubbidienza a Ismael, eccettuando un castellano d'un castello de' cristiani, che lo tenne cinque anni, ma, intesa la morte d'Alumut, s'accordò con Ismael. Nelle ville di questo castello vi si truovano libri scritti con lettere latine in lingua italiana.
      Cap. 15.
     
      In questo tempo molte terre, città e castella vennero a inchinarsi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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