Pagina (569/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma, essendo al presente astretto da preghiere di chi mi può comandare, e avendo inteso che molto piú cose di queste, che paiono incredibili, si truovano scritte in Plinio, in Solino, in Pomponio Mella, in Strabone, in Erodoto, e in altri moderni, com'è Marco Polo, Nicolò Conte, nostri Veneziani, e in altri novissimi, com'è Pietro Quirini, Alvise da Mosto e Ambrosio Contarini, non ho potuto far di meno che ancora io non scriva quello che ho veduto, prima ad onor del Signor Iddio, il quale m'ha scampato da infiniti pericoli; poi a contento di colui che m'ha astretto, e a utile in qualche parte di quelli che verranno dopo noi, specialmente se averanno d'andar peregrinando dove io sono stato; a consolazione di chi si diletterà di legger cose nuove, ed eziandio per giovamento della nostra terra, se per l'avvenire avrà di bisogno di mandar qualche uno in quei paesi. Onde io dividerò il parlar mio in due parti: nella prima narrerò il viaggio mio della Tana, nella seconda quello di Persia, non mettendo però né nell'uno né nell'altro a una gran giunta le fatiche, li pericoli e i disagi i quali mi sono occorsi.
     
     
      Del fiume Erdil, altramente detto la Volga; i confini della Tartaria; de' fiumi Elice e Danubio; d'Alania provincia, e perché sia cosí detta; costume de' Tartari circa le lor sepolture; del monte Contebbe; di Derbent città. Come l'auttore, intendendo che nel monte predetto era nascosto un tesoro, andò con alcuni mercanti e gran numero d'uomini a cavar in detto monte, e le cose maravigliose che vi trovarono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Plinio Solino Pomponio Mella Strabone Erodoto Marco Polo Nicolò Conte Veneziani Pietro Quirini Alvise Mosto Ambrosio Contarini Signor Iddio Tana Persia Erdil Volga Tartaria Elice Danubio Alania Tartari Contebbe Derbent