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      E, per esser popolo assai e animali innumerabili, fu bisogno ch'andassero larghi, acciò che quelli ch'andavano avanti non mangiassero lo strame e altri rinfrescamenti di quelli che venivano dietro. Onde un capo di queste genti e animali toccò un luogo chiamato Palastra, e l'altro capo toccò il fiume della Tana nel luogo chiamato Bosagaz, che viene a dire legno berrettin: la distanzia da uno di questi luoghi all'altro è di miglia 120, e tra questa distanzia camminava detto popolo, quantunque tutto non fusse atto al cammino.
      Quattro mesi avanti che venissero verso la Tana noi l'intendemmo, ma un mese avanti che venisse questo signore cominciarono a venir verso la Tana alcune scolte, le quali erano di giovani tre o quattro a cavallo, con un cavallo a mano per uno: quelli di loro che venivano nella Tana erano chiamati avanti il consolo, e gli erano fatte carezze e offerte. Domandati dove andavano e quello ch'andavano facendo, dicevano ch'erano giovani ch'andavano a solazzo: altro non se gli poteva trar di bocca, e stavano al piú una o due ore e poi andavano via. E ogni giorno era questo medesimo, salvo che sempre n'era qualcuno piú per numero. Ma, come il signore fu approssimato alla Tana per cinque o sei giornate, cominciorno a venire da 25 in 50, con le sue arme ben in ordine, e avvicinandosi ancor piú, a centinaia. Venne poi il signore, e alloggiò appresso alla Tana per un trar d'arco, dentro una moschea antica. Incontinente il consolo deliberò di mandargli presenti, e mandò una novenna a lui, una alla madre e una a Naurus, capitano dell'esercito.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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