Pagina (600/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Non molto dopo Eminachbi, per la mala compagnia ch'avea da' Turchi, cominciò a esser malcontento d'aver data la terra all'Ottomano, e non lasciava entrar nella terra alcuna sorte di vettovaglie: onde cominciò a esser gran penuria di biade e di carne, in modo che la terra era poco meno ch'assediata. Fugli ricordato che, se mandava Mengligeri a Capha, tenendolo dentro della terra con qualche guardia cortese, la terra averia abbondanza, perciò che Mengligeri era molto amato dal popolo di fuori. L'Ottomano, giudicando che 'l ricordo fusse buono, lo mandò: e, tanto tosto che si seppe ch'era giunto, venne nella terra grande abbondanza, perché era amato ancora da quelli di dentro. Essendo tenuto costui in guardia cortese, sí che poteva andare per tutto dentro della terra, un giorno fu tratto un pallio con l'arco. Il modo di trar al pallio in quel luogo è questo: attaccano a un legno messo in traverso sopra due legni drizzati in piedi, a sembianza d'una forca, con qualche spago sottile, una tazza d'argento; e quelli ch'hanno a trar per avere il pallio hanno le lor freccie col ferro di mezaluna tagliente, e corrono a cavallo con l'arco per sotto questa forca, e quando ch'hanno passato un pezzo in là, correndo tuttavia il cavallo alla dritta, si voltano indietro e traggono allo spago, e quello che getta giú la tazza ha vinto il pallio.
      Mengligeri adunque, tolta questa occasione del trar del pallio, fece che cento cavalli de' Tartari, co' quali esso avea intelligenza, s'ascondessero in certa vallicella ch'era fuori della terra poco lontano, e, fingendo volere anch'egli trar al pallio, prese il corso e fuggí dentro de' suoi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Eminachbi Turchi Ottomano Mengligeri Capha Mengligeri Ottomano Tartari