Pagina (618/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E io ritornai al Curcho, del quale, perché non ho posto il sito, al presente ne parlerò.
     
     
      Del sito del Curcho, e quello che produce. Di Seleucia città, e bellissimo sito di quella. Del fiume Calycadnus. D'uno teatro simile a quello di Verona.
      Cap. 4.
     
      Questo Curcho è sul mare; ha per mezo verso ponente uno scoglio che volge un terzo di miglio, che era appresso gli antichi Eleusia, sul quale per avanti soleva essere un castello. Mostra d'essere stato forte, bello e ben lavorato, ma di presente in gran parte è rovinato; ha su le porte maestre certe inscrizioni di lettere, le quali mostravano d'esser belle e simili all'armene, pur in altra forma di quella ch'usano gli Armeni di presente, conciosiaché gli Armeni che io avevo con me non le sapessero leggere. Il castel rotto è lontano dal Curcho alla via della bocca del porto un trar di balestra, ma il Curcho è parte edificato su un sasso, e parte scorre su la spiaggia verso il mare: il sasso su nel quale è dalla parte di levante è tagliato in un fosso alto equale. Il sabbione verso la spiaggia ha un muro scarpato grossissimo, da non potere essere offeso da bombarde; nel castello ne è un altro, con le sue mura grossissime e torri fortissime, il qual tutto cinge due terzi d'un miglio, e anche questo ha sopra le porte, le quali sono due, certe inscrizioni di lettere armene. Ogni stanza di questo castello ha la sua cisterna d'acqua dolce, e nei luoghi publici quattro cisterne tanto grandi, tutte d'acqua dolce perfettissima, che serviriano ad ogni gran città.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Curcho Curcho Seleucia Calycadnus Verona Curcho Eleusia Armeni Armeni Curcho Curcho