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      Adí primo luglio 1474 sorgemmo alla bocca del Fasso, e venneci una barca de Mengreli a lato con modi e costumi da matti. Dismontammo di nave, e con la barca entrammo nella bocca della fiumana, dove è una isola nella qual si dice che 'l re Oetes, padre di Medea venefica, regnò. La notte dormimmo lí, ma con tanti moscioni che credemmo non poter campar da loro.
      Adí 2 la mattina andammo con le lor barche su per la fiumana, e trovammo una terra chiamata Asso, posta su la detta fiumana in mezo de' boschi; e la detta fiumana è larga due tratti di balestra. Dismontati in terra, trovai un Nicolò Capello da Modone, ch'era capitato lí e avevasi fatto da Mecho, e una donna Marta circassa che fu schiava di un Genovese, e un Genovese maritato lí: alloggiai con la detta donna Marta, la qual certo mi fece buona compagnia. Stetti in detto luogo per fino adí 4, che mi parti'. Il detto Fasso è de' Mengreli, e il lor signore si chiama Bendian, il quale ha poco paese, percioché a traverso può esser tre giornate, e per il piú sono boschi e montagne. Sono uomini bestiali, portano le chieriche a modo di frati minori; fanno qualche pier, pur poco frumento e vino, ma non da conto. Vivono di panizzo fatto duro a modo di polenta miserissimamente, e le lor femine ancora molto piú: e se non fusse che qualche volta da Trebisonda vien portato del vino e pesci salati, e sale da Capha, fariano del tutto male. Cavansi delle canevaccie e cere, ma di tutto poco. Se fussero uomini industriosi, pigliariano nel fiume quanto pesce volessero.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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