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      Adí 27 cavalcammo avanti giorno per passare un'altra montagna, perché ne fu detto che alla discesa v'era un casal di Turchi che, passando di giorno, lo passeremmo con gran pericolo: ma la ventura nostra volse che passammo a ora che credo non fussimo veduti. Ed entrammo in una campagna molto bella, facendo ogni sforzo nel camminar piú dell'usato, con poco riposo fin alla notte, e dormimmo alla campagna, e cosí per la detta campagna fin adí 29, che ci trovammo per mezo il monte di Noè, il quale è altissimo e tutto pien di neve dalla cima fin al basso, e cosí sta tutto il tempo dell'anno. Dicesi che molti hanno cercato di andarvi in cima, e che alcuni non ritornano, e che quelli che ritornano dicono che non par loro di poter mai trovar via alcuna. Camminando fino adí 30 di continuo per campagna, pur trovando qualche monticello, ma non d'importanza, arrivammo ad uno castello di Armeni franchi che si chiamano Chiagri, dove stemmo fino adí 31, che ci riposammo alquanto, perché avemmo pane, galline e vino.
      Adí I agosto 1474 a vespero ci partimmo, e ne convenne torre un'altra guida per Tauris.
      Adí 2 arrivammo ad un casale pur di Armeni, assai buono, accosto ad una montagna, dove convien passare una fiumara con una barca d'una strana foggia che essi usano, e dicono che la detta fiumara è quella dove il soldan Busech venne per esser alle mani con Ussuncassan, ma molto piú verso levante, e che, essendo Ussuncassan da una banda, il Tartaro dall'altra, per disagio del vivere, entrò il morbo in detti Tartari con tanta furia che fu cagione che Ussuncassan li ruppe, e prese il detto soldan Busech, e fecegli tagliar la testa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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