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      Quando il signore mi parlava io mi lontanava alquanto, ma sua signoria mi si accostava sempre, usando grandissima umanità: e cosí feci risposta a tutto quello che mi disse sua signoria ringraziandola come si conveniva, talché stemmo in ragionamento piú d'una grossa ora. Mi mostrò con gran domestichezza alcune sue veste di panno d'oro foderate di zebellini bellissime, poi uscimmo fuori di camera, e di lí a poco andammo a tavola: e fu un pasto lungo piú dell'usato e con piú vivande, ed eranvi molti suoi baroni. Compito il desinare, fui fatto levar da tavola e andar in piè avanti sua signoria, dove mi dette buona licenzia, con parole alte che ognuno l'intendeva, e con dimostrazione di gran benivolenzia verso la nostra illustrissima Signoria: e io ringraziai sua signoria di quanto bisognava. Mi fu poi presentata una tazza grande d'argento piena di quella lor bevanda di mele, dicendomi che 'l signore comandava ch'io la bevessi tutta, e mi donava la tazza: questo usano quando vogliono far grandissimo onore o a ambasciadori o ad altri. Ma mi parve gran cosa a bever tanto, perché certo era assai: pur credo ch'io ne bevessi un quarto d'essa; e perché sua signoria si accorse che io non poteva piú bere, e perché anco per lo passato sapeva il mio costume, mi fece tor la tazza, e fu vota e datami vota. Basciai la mano a sua signoria e con buona licenzia mi parti', e fui accompagnato da molti suoi baroni fino alla scala, dai quali fui abbracciato, in vero con gran dimostrazione di amorevolezza.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Signoria