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      E cosí in questa maniera occupati tutti i luoghi del paese delli Drewliani e fatta la vendetta della morte del marito, con somma laude e onore a Chiowia se ne ritornò. Poscia, nell'anno 6463 dalla creazione del mondo, se n'andò in Grecia, e ivi sotto l'imperatore Giovanni constantinopolitano prese il santo battesimo, mutando il nome di Olha in Elena, e doppo, con doni amplissimi ricevuti dal re, a casa se ne ritornò.
      Questa donna fu la prima cristiana appresso li Ruteni, come affermano gli annali di quelli, li quali hanno ardimento di agguagliarla al sole, dicendo che, sí come il sol materiale co' raggi suoi illumina il mondo, cosí quella, con la santa fede cristiana, ha illuminata tutta la Russia. Non poté però giamai far sí che 'l suo figliuolo Swatoslavo si conducesse al battesimo, essendo venuto grande, talmente fu dell'armi studioso che strenuo, forte e animoso soldato divenne, tutte le fatiche bellice e tutti li pericoli consueti costantemente sofferendo. Mentre che egli stava in guerra, mai permise all'esercito suo che avesse in quello nissuna sorte d'impedimenti, né pure li vasi atti al cocere la carne e altre cose, ma solamente carni arrostite usava; dormiva in terra, e la sella del cavallo era il suo cussino. Vinse li Bulgari, e penetrando insino al Danubio nella città chiamata Peraslaw la sua sedia pose, dicendo verso la madre e gli altri suoi consiglieri: «Questa è la mia sedia, posta in mezo delli miei regni, imperoché della Grecia mi saranno apportate tutte queste commodità, da Panodochio l'oro, l'argento, il vino e varie sorti di frutti, dell'Ongheria l'argento, e cavalli, della Russia la schora, la cera, il mele e li servi». Al quale respondendo, la madre disse: «Figliuolo, già io son vicina alla morte, tu mi potrai sepelire in ciascun luogo che tu vorrai». E cosí, di lí a tre giorni, la casta donna terminò sua vita, e dipoi dal suo nepote, chiamato Wolodimero, figliuolo del figliuolo, già battezzato, fu posta in numero de' santi: e cosí alli 11 luglio si celebra la festa di questa santa donna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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