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      Alle cui preghiere la regina di Tartari acconsentí, e cosí subito la casa fu gittata a terra, e in quel luogo edificossi un tempio: e cosí in questa maniera li Tartari furono cacciati della città, né mai piú quelli cosa alcuna poterno ottenere, vivendo li duchi, né dopo la morte d'essi.
      Il granduca Giovanni morí nell'anno 7014 dalla creazione del mondo, al quale il figliuolo Gabriello, detto dapoi Basilio, successe, e tenne prigione Demetrio suo nepote, il qual, essendo vivo l'avo suo, era stato, secondo il costume di que' popoli, creato monarca. Onde Basilio non volse mai, né vivendo il nipote né dopo la morte d'esso, essere creato monarca. Costui in molte cose fu simile al padre, e tutte le cose lasciategli da quello conservò. Oltra di questo, molte provincie, non tanto per la guerra, nella quale era infelice e poco fortunato, quanto per l'industria al suo imperio aggiunse, e, sí come già il padre la gran Nowogardia nella sua servitú ridusse, cosí eziandio costui Plescovia, città confederata. Oltra di questo, il nobil principato di Smolenzcko, il quale per piú di cento anni sotto il dominio delli Litwanii era stato, acquistò; imperoché, morto Alessandro, re di Polonia, quantunque costui causa niuna di guerra contra Sigismondo re della Polonia e granduca della Litwania avesse, nondimeno, vedendo il re piú presto inclinato alla pace che alla guerra, e similmente i Litwani, di qui ritrovò poi l'occasione di voler far guerra, dicendo primamente che la sua sorella, lasciata vedova dal duca Alessandro, non era da quelli trattata e riverita secondo la dignità e grandezza sua: e poi accusava il re Sigismondo che avesse concitato e mosso contra di lui li feroci Tartari.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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