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      Esalta il re alle tue genti sante, il quale con il preciosissimo sangue de l'unigenito tuo figliuolo recuperasti, e ongi quello con l'olio della letizia, difendi quello con la virtú celeste, poni sopra il capo suo la corona delle pietre preziose, concedi a lui la longhezza delli giorni, e nella destra il scettro regale; poni quello nella sedia giusta, circonda quello con tutte l'armi della iustizia, fortifica quello col braccio tuo e sottoponigli tutte le lingue barbare, e sia tutto il cor suo nel tuo timore, il quale umilmente ti presti gli orecchi; rimuovi quello della cattiva fede, e dimostra a quello il salvo conservatore delli comandamenti della tua santa Chiesa universale, accioché egli giudichi il popolo nella iustizia, e la iustizia alli poveri ministri, e conservi li figliuoli delli poveri, e finalmente dopo morte al regno celeste ne pervenga».
      Dapoi, con voce piú chiara parla, dicendo: «Sí com'è tua la potenzia e tuo è il regno, cosí sia e laude e virtú a Dio Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo, al presente e nelli secoli de' secoli». Finita quest'orazione, comanda il metropolitano a due abbati che l'ornamento ducale, chiamato in lor lingua barma, gli porgano. Il quale ornamento, insieme col capello, era coperto di certo coprimento di seta, il quale essi schirnikoiu chiamano; e cosí, ricevuto tale ornamento, lo dà in mano al granduca, e con la croce segna il nipote, e dapoi esso granduca pone tal ducale ornamento sopra il suo nepote. E poscia il metropolitano dice: «Pax omnibus», sia pace a tutti; al quale il diacono risponde: «Domine, oremus», Signore, oriamo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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