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      Di cotesti sei eccessi, over mancamenti, quanto avemo potuto vi avemo scritto; e per l'avenire similmente dell'altre cose alla tua carità scriveremo. Imperoché la cosa è cosí (come avemo udito), tu ci perdonerai, conoscendo che per voi sono malamente osservati i canoni delli santi apostoli e li decreti delli sette sinodi, nelle quali erano tutti li vostri primi patriarchi, e concordevolmente dicevano che la parola vostra vana era. E che manifestamente erriate, e però al presente apertamente vi farò palese.
      Primamente, del digiuno del sabbato, vedete bene quello che li santissimi apostoli ne hanno scritto, la dottrina de' quali voi avete, e specialmente quello che 'l beato Clemente, primo papa dopo san Pietro apostolo, scrisse secondo gli ordini e statuti degli apostoli, come è scritto nel canone LXIIII del sabbato, dicendo: "Se 'l sacerdote o ver l'ecclesiastico sarà ritrovato il quale nel giorno della dominica, o vero nel sabbato, digiunasse, eccetto il sabbato grande, sia degradato; e se sarà uomo secolare, sia scommunicato e dalla Chiesa sia separato". Il secondo è del digiuno, il quale voi corrompete, ed è l'eresia delli iacopiti e degli armeni, li quali nel santo digiuno grande usano latte e ovi. Qual cristiano arà ardimento di fare e pensare questo? Leggete i canoni del sesto sinodo, nel quale Oafanio, vostro papa, quelle cose proibisce e divieta. Noi veramente, avendo inteso che nell'Armenia e in altri certi luoghi nel digiuno grande usavano ovi e formaggio, subito commettemmo alli nostri che da questa sorte di cibi e da ogni immolazione di demonii s'astenessero: e, quando da quelli astenere non si volessero, fossero separati dal consorzio de' fideli, e se fosse sacerdote dalle cose sacre fosse sospeso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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