Pagina (903/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se 'l sacerdote commetterà una cosa simile, per quaranta giorni dalle cose divine s'astenga e digiuni: ma, se per altra causa leggiera, per una settimana digiuni, e similmente del medone, della carne e del latte astengasi. Ma se 'l terzo e quarto giorno dopo la communione vomiterà, faccia penitenza, e se per caso qualcuno vomitasse il sacramento, per cento e venti giorni faccia penitenza, ma se nell'infirmità vomitasse, per tre giorni faccia penitenza: il vomito abbruci nel fuoco, e dica cento salmi, e se 'l cane mangiasse il vomitato, cento giorni digiuni. E se li vasi di terra, o ver di legno, fossero stati immondi? Rispondo che con le orazioni monde e pure siano mondati.
      Per l'anima del morto, che cosa è da fare? Rispondo: dia una grifa per cinque messe, con le fumicazioni, con li pani e col formento cotto, il quale è detto kuthia: ma il sacerdote abbia il vin proprio.
      Che dirai se per otto giorni niente abbia dato da mangiare al monaco infermo e con la vesta serafica vestito? Rispondo che hai fatto bene, perché gli era nell'ordine angelico.
      In che modo s'ha da fare, volendo un Italiano secondo il costume rutenico sacrarsi e vivere? Rispondo ch'egli entri nella nostra chiesa per sette giorni, che se gli muti un altro nome e che per ciascun giorno, in presenzia sua, se gli dicano divotamente quattro orazioni; dapoi, che si lavi nel bagno, per sette giorni da carne e da latticini s'astenga, e l'ottavo giorno, lavato, entri nella chiesa: sopra di quello similmente quelle quattro orazioni siano dette.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Italiano