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      Li cavalli mandano alli pascoli, e per questa cagione hanno i loro padiglioni, o vero tende, tanto distanti un dall'altro, li quali padiglioni né con carro né con fossa né con altro fortificano, eccetto se per caso il luogo non fosse naturalmente o per le selve, o per li fiumi, o per li paludi forte.
      Potrebbe qui qualcuno maravigliarsi come se medesimi e li suoi con sí picciolo stipendio e per tanto longo tempo si possano sostentare, e però ora la parsimonia e la frugalità di quelli con poche parole io vi dichiarerò. Quello che ha sei o piú cavalli, di quelli uno ne piglia, il quale le cose necessarie per la vita porta: prima porta il miglio pestato in un sacchetto longo due o vero tre palmi, dapoi ha otto o vero dieci libre di carne di porco salata; ha ancora il sale in un sacchetto, e, se è ricco, misto col pevere. Oltra di questo, ciascuno porta con esso lui la mannara, l'azzalino d'apprender fuoco, il laveggio o vero pignatta di rame; e se per caso a qualche luogo arriva dove non ritruovi niente di frutti, d'aglio, di cipolle, over di carne d'animali, accende il fuoco ed empie la pignatta d'acqua, e in quella vi butta dentro un cucchiaro di miglio pesto, insieme col sale: e di tal cibo il padrone e il servo vivono, e, se il padrone avesse gran fame, la mangia tutta, di modo che qualche volta li servi per due e tre giorni digiunano. Se il padrone vuole piú sontuosamente mangiare, v'aggiunge una picciola particella di carne di porco: non parlo degl'uomini grandi, ma di quelli che sono di mediocre condizione.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136