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      Li capitani dell'esercito e altri prefetti della milizia invitano alcuna volta que' piú poveri, li quali, preso un buon pasto, stanno poi due e tre giorni che dal cibo s'astengono. Quando hanno frutti, aglio o cipolle, facilmente possono astenersi di tutte l'altre cose.
      Quando sono per entrar in guerra, pongono piú speranza nella moltitudine, e con quanta gente assaltino il nimico, che nella fortezza o ordinanza de' soldati. Combattono piú felicemente da presso che da lontano, e per questa causa s'ingegnano principalmente circondare il nimico e assalirlo alle spalle. Hanno molti trombetti, li quali, mentre secondo il loro costume suonano tutti insieme le trombe, un certo maraviglioso e inusitato concento rendono. Hanno ancora un'altra sorte di musica, la quale in lingua loro chiamano szurna, e quando usano tale sorte di musica, hanno tanto potere in tal suono che quasi per una ora e piú, senza nissuna respirazione e retiramento di fiato, cantano: primamente sogliono empire le bocche loro di aere, e con le nare del naso sono attissimi a traere il medesimo spirito, e mandano fuora la voce con la tromba senza tralasciamento alcuno.
      Tutti usano un medesimo vestito, o culto del corpo: portano gli abiti longhi senza pieghe, con le maniche strette, e quasi alla similitudine di quelle degli Ongheri, nelli quali i cristiani hanno certi nodi con li quali il petto si stringe nel destro lato. Ma li Tartari, usando un vestito poco dissimile, hanno li nodi, o ver bottoni, nel sinistro lato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Ongheri Tartari