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      È lecito a ciascuno di poter usare un corso velocissimo delli cavalli, e se per sorte qualche cavallo casca, o vero non può durare nel corso, senza pena veruna da ciascuna casa piú propinqua ne può torre un altro, ed eziandio da ciascuno che ritrovasse in viaggio, eccettuato però sempre il corriero del principe. Ma il cavallo cascato e mancato nel viaggio, il sopradetto maestro delle poste debbe procurare e restituire un altro cavallo al patrone, e similmente pagare il prezzo del viaggio ragionevolmente: al piú delle volte, de 20 over 25 miglia se gli numerano sei denghe. Con questi cavalli delle poste, il servitor mio di Nowogardia in Moscovia, che vi sono d'intervallo 600 verst, cioè cento e venti miglia germani, in 72 ore pervenne; il che è tanto piú degno d'ammirazione che li cavalletti di quella sorte son piccioli e mal governati, a comparazione delli nostri, e nondimeno sopportano il peso di tante fatiche nel viaggio.
     
     
      Della moneta.
     
      Li Moscoviti hanno la moneta d'argento di quattro sorte, cioè la moscovitica, la nowogardense, la twerense e la plescowiense. La moneta moscovitica non è rotonda, ma longa, e quasi alla similitudine d'un ovo, ed è chiamata denga, e ha diverse imagini: in una moneta antica la rosa, la moderna ha l'imagine d'un uomo a cavallo, e nell'altra parte ha lettere scritte. Cento di queste monete fanno un onghero d'oro; sei denghe fanno uno altino, vinti una grifna, cento una poltina, e ducento un rublo. Al presente, li nuovi da ogni parte con carratteri segnati sono stampati, e quattrocento di quelli vagliono un rublo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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