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      E conciosiaché appresso la sepoltura di costui fossero fatti miracoli grandi, esso luogo, per opinione di religione e di santità, talmente celebre e famoso divenne che tutti li posteri principi, successori di Giovanni, giudicorono esser ben fatto avere la sedia del lor imperio in simil luogo. Onde, morto Giovanni, il figliuolo di quel medesimo nome ivi la sedia ritenne, e dopo lui Demetrio, e dopo Demetrio Basilio, il quale fu quello che tolse per moglie la figliuola di Witoldo, e dopo sé il cieco Basilio lasciò; del quale nacque Giovanni, padre di quel principe appresso del quale io sono stato ambasciatore.
      Il qual Giovanni fu il primo che 'l sopradetto castello con muro cinse e circondò, la qual opera, quasi trenta anni dapoi, dalli suoi posteri imposero fu finita. Le difese di quel castello, insieme col palazzo del principe, sono state fabricate all'usanza d'Italia da uomini italiani, li quali esso principe con premii grandi aveva chiamati. Sono in questo molte chiese, e quasi tutte di legnami, eccettuate però due piú nobili, le quali sono fabricate di pietre cotte, delle quali una alla beata Vergine, e l'altra a san Michele è consacrata. Nel tempio della Beata Vergine sono sepolti li corpi di due vescovi, li quali furono auttori che li principi transferissero la sedia dell'imperio in quel luogo, e per questa cagione nel numero de' santi sono riportati; nell'altro tempio li principi vi sono sepolti. E quando io era in Moscovia, piú tempii di pietre si edificavano.
      L'aere del paese è tanto salubre e sano che di là insino dalli fonti del Tanai, specialmente al settentrione, ed eziandio in gran parte verso l'oriente, non vi è ricordanza d'uomini che mai nissuna peste abbia molestato le persone.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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