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      Non molto lontano il re cazanense aveva fermato il suo esercito e, mandando fuori li Czeremissi pedoni, molestava li Ruteni, benché indarno. Scheale re, il quale a tal guerra con le navi era venuto, con lettere ammonisce il sopradetto re de' Tartari che voglia cedere del suo regno ereditario. Al quale rispose il Tartaro: «Se tu desideri aver questo regno, combattiamo insieme, e chi resterà vittorioso sarà padrone del regno». Mentre li Ruteni cosí indarno consumano il tempo, consumata la vettovaglia cominciorono a patire di fame, percioché, ruinando il paese li Czeremissi e osservando il viaggio de' nimici, niente poteva esser portato nel campo de' Moscoviti; né il principe poteva intendere quello che si faceva nel suo esercito, né essi potevano farglielo a sapere.
      Basilio fece sopra questo Giovanni knes Paliczki, il quale della Nowogardia con le navi cariche di vettovaglia a seconda per il fiume all'esercito andasse, e, ivi posta la vettovaglia e inteso lo stato delle cose, in Moscovia se ne ritornasse. Un altro similmente a questo fine con cinquecento cavalli per terra fu mandato, il quale dalli Czeremissi, insieme con li suoi, fu tagliato a pezzi, e di quelli a pena nove scamporono, e il capitano dopo tre giorni, essendo ferito, nelle mani delli Czeremissi morí. Questa cattiva nuova nell'esercito di Moscoviti pervenuta fece tanto spavento che altro non pensavano se non di fuggire: ma dubitavano molto se dovessero ritornare per il fiume contrario, il che era difficilissimo a fare, o vero seguitare il medesimo fiume sino a tanto che trovassero altri fiumi, e poi per viaggio di terra con longo circoito ritornare in Moscovia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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