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      Questi non hanno re, ma duchi; alli tempi de' nostri fratelli, partita la provincia con eguale porzione, quelli ducati ottenevano. Delli quali il primo si chiamava Schidach, e la città Scharaitztch, di là dal fiume Rha, verso l'oriente, con la propinqua regione al fiume Iaich ottenuta; l'altro era detto Cossum, e tutto quel che è tra 'l fiume Kama e il fiume Rha possedeva; il terzo fratello era Schichmamai, il quale parte della provincia di Sibier e tutta la regione circonvicina possede. Schichmamai è interpretato santo, o ver potente. Tutte queste regioni sono quasi selvose, eccettuata quella provincia che alla volta di Scharaitzch si distende, la quale è tutta campestre.
      Tra Volga e Iaich fiumi, intorno al mar Caspio, abitavano già li re sawolhensi, delli quali diremo dapoi. Appresso questi Tartari una cosa maravigliosa e a pena credibile Demetrio di Daniele, uomo fra li barbari di fede singulare, ci raccontò: che essendo stato mandato suo padre per ambasciatore dal principe di Moscovia al re zawolhense, mentre era in quella legazione aveva veduta una certa semenza in quelle isole, poco maggiore e piú rotonda del seme di mellone, ma non dissimile però da quella. La qual semenza ascosa in terra, nacque poi di quella una certa cosa simile ad un agnello, di altezza di cinque palmi, e questo in lor lingua chiamano boranetz, cioè agnello, percioché ha il capo, gli occhi, l'orecchie e tutte l'altre cose alla similitudine d'uno agnello nuovamente nato. Oltra di questo, ha una pelle sottilissima, la quale molti in quel paese usano in capo in luogo di berretta; e molti dicono averne vedute.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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