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      «Io ho conosciuto - gli dissi - il vostro costume: molte cose voi ricercate per commissione del principe in nostro nome, e nondimeno quelle non ci date; oltra di questo voi non lasciate che alle nostre spese viviamo», e cosí minacciai di voler dir questo al principe. Con queste parole talmente l'auttorità di quello scemai che per l'avvenire mi aveva in gran riverenza.
      Dapoi finalmente al corso di Voppo e del Boristene fiumi venimmo, e ivi caricammo le nostre robbe, le quali fino a Mosaisko a contrario d'acqua furono portate; ma noi, passato il Boristene, in un certo monastero alloggiammo la notte. Il seguente giorno li nostri cavalli per spazio di mezzo miglio tedesco erano constretti non senza pericolo passare notando tre fiumi e altri rivi di grossa acqua ripieni, e noi, per il Boristene con barche pescareccie da un certo monaco portati, quelli circondammo: e finalmente alli 26 d'aprile arrivammo in Moscovia. Da la quale essendo lontani circa mezo miglio germanico, ci venne incontro, tutto allegro e di sudore ripieno, quel vecchio secretario il quale in Spagna era legato, annonciandoci il suo signore mandarci incontro uomini grandi e nominandogli; oltra di questo disse ch'era bisogno che noi smontassimo da cavallo e stando in piedi le parole del principe udissimo. Dapoi, portagli la mano, ragionando insieme gli dimandai quale fosse la causa di tanto sudore: egli, ad alta voce rispondendo, disse: «Sigismondo, è altro costume di servire appresso il nostro signore che non è appresso il tuo». E mentre cosí camminammo, vedemmo con longo ordine come un esercito star fermo, e, vicinandosi a noi, smontare da cavallo, il che ancora noi facessimo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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