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      Tra' quali era uno chiamato Basilio Iaroslawski, parente del granduca, e l'altro era uno di quelli il quale in nome del principe ci aveva ricevuti; ed erano accompagnati da molti nobili. Li nostri procuratori ci dicevano che dovessimo onorare quelli grandi uomini, e che gissimo loro incontro: alli quali rispondemmo che sapevamo il debito nostro, e che lo faressimo volontieri.
      Cosí, essendo già quelli smontati da cavallo ed entrati nell'albergo del conte, li procuratori ci instavano che noi gissimo loro incontro, e che 'l principe per far loro onore alli nostri signori preponessimo. Ma noi tra questo mezo, mentre quelli venivano a noi, or una cosa or un'altra fingendo, l'andar nostro intorno tardavamo, di modo che in mezo li gradi in quelli s'incontrammo, e, volendo noi condurli nella nostra stanzia accioché alquanto si riposassero, non volsero consentire. E Basilio ci disse: «Il gran signore (recitando tutto il titolo) ha commandato che voi dobbiate venire a lui»; e dapoi, montati a cavallo, accompagnati da gran moltitudine andammo avanti, e appresso la rocca in tanta turba di uomini ci scontrammo che appena con grandissima fatica delli officiali penetrammo per mezo quella gente. Percioché è usanza appresso loro che qualunche volta li nobili oratori delli principi over re forestieri sono da esser condotti alla corte, gli stipendiarii e li soldati delli nobili delle regioni vicine per comandamento del principe sono chiamati; e in questo tempo tutte le botteghe e l'arti della città sono serrate, e quelli che comprano e vendono sono cacciati della piazza, e finalmente li cittadini d'ogni parte vengono alla città. E questo fanno acciò che per la gran moltitudine d'uomini e per la gran turba delli subditi la potenza del principe loro appresso l'altre nazioni grande, e per le tante legazioni delli principi esterni paia alli subditi che il loro principe è in stima.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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