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      Le quali cose finite, chiamommi avanti di sé, mi porse la mano e disse: «Or su, va' via».
      Suole oltra di questo communemente il principe, trattati che ha in qualche parte li negocii degli oratori, invitare quelli alla caccia per solazzo. È un certo luogo appresso la Moscovia, pieno di arbori e alli lepori molto commodo, nel qual luogo, come in un leporario, grandissimo numero di lepri è nutrito e allevato, e a pigliare questi è pena grandissima, e non è permesso a niuno in tal luogo tagliar arbore alcuno. E oltra di questo nutrisce ancora gran numero d'altri animali nelli barchi, vivarii e altri luoghi commodi. E qualunque volta vuole pigliarsi solazzo, comanda che da diverse parti siano portati lepori, percioché quanti piú lepori piglierà, con tanto maggior sollazzo e onore pensa aver cacciato. Quando è per venir fuora in campo alla caccia, manda certi suoi consiglieri insieme con certi cortegiani, over cavallieri, per gli oratori, e comanda che menino quelli avanti esso. Li quali ivi condotti e appropinquatosi al principe, per admonizione delli consiglieri sono costretti a smontare da cavallo e girsene per alquanti passi a piedi alla volta del principe. Con questo medesimo modo e ordine ancora noi fossimo condotti alla caccia, essendo il principe a cavallo in un bello e ornatissimo cavallo, d'una splendida veste vestito; cavatosi li guanti, con il capo però coperto, umanamente ne ricevette, e portaci la nuda mano per mezo dell'interprete diceva: «Siamo usciti fuora a nostro sollazzo e abbiamo chiamati ancora voi, accioché siate presenti in quello medesimo diporto, e che di ciò ne riportiate quel piacere che a voi piú diletterà: e però montate a cavallo e seguitateci».


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Moscovia