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      O quale e quanta fu la cecità e ignoranzia mia, che di sí fatto principio mi riputassi esser da Dio offeso?
      Essendo seguito il detto miserabil caso, alli 25 aprile 1431, essendomi sforzato, con grande amaritudine dell'animo mio, feci partenza di Candia per venir in ponente. E avendo costeggiata gran parte della Barberia, per il contrasto de' venti contrarii, usciti che fummo fuor del stretto di Gibralterra, giugnemmo adí 2 giugno con l'infelice nave appresso il luoco di Calese, posto in la provincia di Spagna, dove, per causa del pedota ignorante, accostati alla bassa di San Pietro toccammo con la nave in una roccia di scoglio non apparente sopra il mare, in modo che 'l nostro timone uscitte del luoco suo, non senza risentimento delle cancare, come si dimostrò per i seguiti casi. E oltre ciò la nave in tre parti della colomba si ruppe, facendo infinita acqua, con tanta furia che con gran pena si poteva tener seccata. Questo cosí inopinato caso radoppiò il dolore al mio appassionato cuore; pur il nostro Signor Dio clementissimo non mancò della sua grazia, che, giunti in Calese, immediate discaricammo la nave rotta (e fu adí 3 di giugno), e discaricata la mettemmo a carena, e in giorni 25 non senza difficultà remediammo al tutto, ritornando il carico in la nave. E perch'io ebbi notizia della guerra bandita fra la mia ducal signoria di Venezia e Genovesi, fummi bisogno accrescer il numero di miei combattenti, sí che soggiunsi fino alla somma di persone 68. E adí 14 di luglio per seguitar l'infortunato viaggio mi parti', e per non incontrarmi in molte navi nemiche, quali si aspettavano di ponente, deliberai, alquanto andando fuor di cammino, allontanarmi dal capo di San Vicenzo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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