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      Or, trovandosi la nave senza vele e senza timoni, instrumenti necessarii al navigare, similmente gl'animi di tutti noi erano tanto afflitti e sbattuti che non si trovavan piú forza, lena né vigor; e ancor che la detta nave fosse nuda e priva delle dette cose, e non avesse piú corso e rimanesse come stanca, nondimeno a tutt'ore l'impeto grande del mare la percoteva in sí fatto modo che la faceva risentir in tutte le sue fitture, e alcune fiate la soperchiava ed empiva d'acqua: e pur noi miseri, cosí stanchi, eravamo astretti a svodarla.
      Piú volte avendo esperimentato col scandaglio nostro di trovar fondo, avenne che ci trovammo in passa 80, di giaroso terreno, e sí come accade a quelli che non sanno notare che, trovandosi in acqua profonda, s'attaccano ad ogni piccolo ramoscello per non perire, medesimamente noi, redutti in tanta estremità, ne parve di tentar un simil remedio, qual solo ne restava, cioé d'afferrarsi con l'ancore: e cosí facemmo, ponendo quattro nostre tortizze una in capo dell'altra. La qual nostra retenzion ne venne fatta, ancor che alla fine ne riuscisse inutile, perché, avendo per ore 40 sopra il detto sostegno travagliato grandemente la già indebolita nave, uno de' miseri compagni, spaventato e dubitando di peggio, al luoco di prua nascosamente tagliò il capo e fine dell'ultima tortizza: e cosí noi, abbandonati dal detto sostegno, discorrevamo alla via e usitato modo, aspettando di continuo la morte, qual la maggior parte di noi si preparava di ricevere con cristianissima disposizione, ponendo tutta la nostra speranza nella futura vita.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837