Pagina (57/837)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Rispose il nocchier nostro:
      Sono questi maledetti corbi, ch'aspettano la fin nostra per divorarne, com'hanno fatto degli altri corpi di nostri compagni". Ma, piú approssimandosi i predetti, a tutti fu chiaro la voce esser umana, onde n'andammo verso l'uscio con imaginazione di qualche inopinata speranza. E vedendo noi costoro, i cuori nostri s'empierono d'inestimabil conforto, ma essi, che ci viddero in tanto numero di persone incognite, rimasero per buon spazio spaventati e muti. Ma poi che da noi con li gesti e con la voce furono certificati ch'eravamo persone pericolate e bisognose d'aiuto, cominciorono a parlarne, nominando il suo scoglio e assai altre cose: ma nulla per noi era inteso. Duoi della nostra compagnia, sperando di trovar qualche cibo, se n'andorono verso la barca, ma niente vi trovorono; e venuti a noi estimassemo che detta barca fosse di luoco abitato prossimo, e però non aveano portato seco da mangiare. Qui terminammo che duoi di noi andassero con detta barca, perché di piú non era capace; e quantunque ad alcuni paresse bene si dovesse ritener uno de' detti paesani, con dir che saressimo con piú prestezza aiutati, nel vero né a me né agli altri parve d'acconsentirli, per non sdegnar gli animi d'alcuni di loro, dai quali aspettavamo qualche grazia e rifugio. E cosí li nostri duoi andorono in detta barca, e con atti cercavano di farli intendere il bisogno nostro, perché con parole niuna delle parti si poteva intendere.
      E partironsi un giorno di venerdí, rimanendo noi in grande speranza e aspettando che 'l giorno sequente venisseno per noi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Rispose