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      La medicina nostra era latte di fresco munta, perché ognuno di quei capi di famiglia aveva chi quattro e chi sei vacchette a sostentamento della sua brigata.
      Venuto il tempo di maggio, all'uscita del quale sogliono condur il pesce loro nell'antedetto luoco di Berge, si preparorono con quello di condur ancora noi. Ma prima alcuni giorni, pervenuto a notizia di una donna, moglie del principal rettore di tutti gli scogli, il quale da quelle parti era absente, del capitar nostro in quel luogo, mandò un suo cappellano con la sua barca, che vogava a remi 12, e a me come principale portò in nome di detta donna pesci 60 stocfisi indurati al vento, e pani tre grandi rotondi a nostro modo di segala e una fugaccia, dicendo che la causa della venuta era perché, avendo inteso detta madonna noi esser stati mal trattati da quelli dove ci ritrovavamo alloggiati, che largamente dicessimo in che cosa ne fosse stato fatto alcun torto, perché del tutto ne farebbe restaurare, comandando a quelli del scoglio che ne facessero buona compagnia e ne conducessino a Berge. Noi, ringraziandola, escusammo l'innocenzia de' nostri ospiti, laudando il suo buon portamento; e trovandomi una corda di paternostri di ambra, che ebbi a San Iacomo di Galizia, la mandai a detta madonna, acciò pregasse Iddio per il nostro repatriare.
      Approssimandosi il tempo del partir nostro, per indicio del lor cappellano, perché era frate predicatore alemano, fummo constretti a pagar cadauno di noi a ragion di due corone al mese, cioè corone sette per uno: e non avendo danari a bastanza, ebbero del nostro tazze sei d'argento, pironi sei e cucchiari sei, la maggior parte delle qual cose pervenne in mano del malvagio frate, forse che non se ne fece conscienzia, parendoli meritare per la sua turcimania, e accioché nulla ne rimanesse delle robe del sfortunato viaggio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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