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      Giunta la lor barca con li duoi nostri compagni a Rustene, tutto quel popolo concorse, e visto l'aspetto e l'abito d'essi nostri compagni, e di tanta e tal novità stupefatti, dimandavano fra loro donde e come questi tali fussero apparsi, over onde smontati, e per esser meglio intesi tentoron di parlarli con diverse lingue: ma finalmente un sacerdote alemano dell'ordine de' Predicatori s'intese con uno de' detti compagni in todesco, e per tal mezo furon certificati chi fussimo, donde e per qual via quivi eravamo capitati. La qual cosa la mattina sequente, che fu il dí secondo di febraio, giorno dedicato alla gloriosa Madre di Cristo, il detto prete publicò a tutto il popolo di Rustene, esortandoli che dell'infortunio nostro si movessero a pietà e ad aiutarne con le lor forze. Noi che eravamo rimasti nell'isola disabitata stavamo con ferma credenza e infallibile speranza che senza dimora alcuna la mattina seguente dovessero tornar per noi, sí per esserne avisati, come eziandio perché i duoi nostri compagni li sollecitariano. Passato un giorno e una notte e non vedendo alcuno comparir, varii e terribili pensieri n'andavano per la mente, e tutti tendevan al male, onde, passata la solennità della gloriosa Donna e non venendo né ambasciata né soccorso alcuno, fummo eccessivamente conturbati, rimanendo mezi morti.
      In questo mezo, per il catolico ricordo del prete alemano, alli 3 di febraio 1431, a punto il dí di san Biagio, giunsero a noi gli umani e pietosi cittadini di Rustene, copiosi d'ogni sustanzia che usano per il loro vivere, per cibarne e salvarne, desiderosi di condurne all'amorevol loro abitazioni per recreare i nostri estenuati corpi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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