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      Scorressemo il giovedí la parte occidentale di questa isola, in cerca di qualche luoco che buon tenitore avesse, essendo il vento di hort west, ma trovar non lo potessimo, però che di nuovo verso il mar voltassemo il camino, avendo il vento di west zuid west ed essendo nel far del giorno cascata molta neve.
      Il venere si levò il vento meridionale, contra il quale fu il nostro camino, e il sabbato pur con detto si drizzassemo alla volta di ponente, ed essendo sul mezogiorno disfatta la nebbia, scoprissemo terra lontano da noi sette overo otto leghe, posta a levante di Cany Noz, ove trovassemo 35 passa d'acqua col fondo di terra fangosa. E poco dopo, avendo di nuovo buttato il scandaglio, solo 19 passa d'acqua trovassemo col fondo arenoso, ed eravamo vicini al lito tre leghe e meza. Nell'abbrunirsi della sera si levò in un subbito cosí gran furia de' venti che, non li potendo far contrasto, la prora alla volta di ponente girassemo. Si fece la domenica il vento piú piacevole e levossi nebbia, e col vento meridionale tirassemo verso levante per spazio d'otto ore, e indi col vento vest zuid vest navigassemo; e buttando il scandaglio trovassemo 32 passa d'acqua col fondo di terra fangosa. Il luni s'avvicinassemo al promontorio di Cany Noz, ove gettate l'ancore si ponemmo a pescare; e vi trovassemo gran quantità de pesci, e in particolare ve n'eran tanti d'una certa sorte, chiamati nusi da' paesani, che non lassavano avvicinarsi altra sorte di pesce agli ami, e con tal furia s'incozzavano che molti ne portarono via gli ami con i piombi che gli erano attaccati.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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