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      La mattina del venere poi, essendo il sole orientale, disfantossi alquanto la nebbia, ma, soffiando un gagliardo vento da tramontana e per west, ed essendo le corde di galaverna cariche, giudicassemo che presto si levaria gran temporale, e che però saria bene di provedersi di qualche luoco sicuro: onde, drizzando il corso a quelle isole che sono dal capo di Race doi leghe distante verso mezogiorno, trovassemo buon luoco e sicuro. E in questo luoco il flusso del mar doi passa si alza, e fassi il reflusso quando la luna in zuid zuid si ritrova. Sono da' Russi queste isole chiamate Trie Ostrevee. Si può sicuramente tra l'una e l'altra passare, pur che si tenghi dritto il viaggio per il mezo del canale; ma se pur fia bisogno di piegare da alcuna delle bande, pieghisi verso l'isola maggiore, ove si trova tre passa e mezo, e quattro, d'acqua, finché si giunge ove il canale è strettissimo, cioè tra l'angolo settentrionale dell'isola maggiore e l'angolo meridionale di terra ferma, all'incontro di detta isola posta; e allora bisogna il corso drizzare verso settentrione, finché si arriva all'incontro di quella croce che in terra ferma si vede, e troverassi nel maggior calar dell'acqua 10 piedi di fondo con arena nettissima. E se ancora si vorrà per esso canale navigare alla volta di mezogiorno, bisogna avvertire di tenersi a banda destra quel lito che verso hort west si distende, percioché, giunto che sarai all'incontro della croce detta di sopra, trovarai dalla banda dell'isola infiniti scogli, che si distendono per quanto tiene la metà della pianura arenosa di sopra nominata.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Race Russi Trie Ostrevee