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      Questo medesimo imperadore maritò anco un'altra sua figliuola nel signor Nicolò Crespo, duca dell'Arcipelago, di cui ne nacquero quattro figliuole femine, che furono dapoi onoratissimamente maritate in altretanti gentiluomini veneziani de' primi della nobilità. E d'una, che fu Fiorenza, locata in casa Cornaro, nacque madama Caterina, la reina di Cipri, e messer Giorgio il procuratore; di Valenza, maritata in messer Giovanni Loredano dalla Samitara fu di messer Alvise il procuratore, non uscí prole alcuna. D'un'altra, detta Lucrezia, maritata in casa Priuli, uscí messer Nicolò il procuratore, e di Violante, che si congiunse in matrimonio con messer Caterino Zeno il cavalliere, che fu poi ambasciadore in Persia a Ussuncassano, uscí messer Pietro, che generò messer Caterino, morto l'anno passato, che Dio abbia raccolta la sua felicissima anima: dal quale è nato messer Nicolò, che ancor vive.
      Il qual messer Caterino cavaliere, in quelli sospetti ch'avevano quasi tutte le potenzie del mondo della grandezza di Maumete gran Turco, fu spedito ambasciadore della nostra Republica a Ussuncassano, accioché, poi che non potevano mover i re di Ponente a travagliar il commune nimico, che tutto sitibondo di regni aspirava all'imperio del mondo, movessero almeno quelli di Levante, che dal medesimo sospetto presi stavano ansii e dubbii delle cose loro. Perché la fortuna, che molte volte suole opporsi agli alti desiderii degl'uomini, fece che la nostra Republica, per trovarsi allora in colmo d'amplitudine e floridissima per molti acquisti fatti, avendo gli anni davanti gloriosamente guerreggiato in Lombardia con Filippo Visconte e accresciuto il suo imperio in quella provincia, destò di sé una certa gelosia nei re d'Europa, che temevano che tanto stato e tanta opulenzia non si rivolgesse col tempo in lor pernicie; e sopra tutto che essa Republica, sendo superiore ne' governi civili alla romana, nell'ingrandirsi e alzarsi in potenzia in un certo modo non la venisse con gli anni a pareggiare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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