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      Ma, mostrando lor quel pescatore co' compagni il modo di prender il pesce con le reti, scampò la vita, e pescando ogni dí in mare e nelle acque dolci prendeva assai pesce e lo donava ai principali: onde se ne acquistò perciò tanta grazia, che era tenuto caro e amato e molto onorato da ciascuno.
      Sparsasi la fama di costui ne' convicini popoli, entrò in tanto disiderio un signor vicino di averlo appresso di sé e veder com'egli usava quella sua mirabil arte di prender il pesce, che mosse guerra a quell'altro signore, appresso il quale egli si riparava; e prevalendo in fine, per essere piú potente e armigero, gli fu mandato insieme con gli altri. E in tredici anni che stette continuamente in quelle parti dice che fu mandato in quel modo a piú di venticinque signori, movendo sempre questo a quel guerra, e quel a quell'altro, solamente per averlo appresso di sé: e cosí errando andò senza aver mai ferma abitazione in un luogo lungo tempo, sí che conobbe e praticò quasi tutte quelle parti. E dice il paese essere grandissimo, e quasi un nuovo mondo, ma gente rozza e priva d'ogni bene, perché vanno nudi tutti, che patiscano freddi crudeli, né sanno coprirsi delle pelli degli animali che prendono in caccia. Non hanno metallo di sorte alcuna, vivono di cacciaggioni e portano lancie di legno nella punta aguzze, e archi le corde de' quali sono di pelle d'animali. Sono popoli di gran ferocità, combattono insieme mortalmente e si mangiano l'un l'altro; hanno superiori, e certe leggi molto differenti tra di loro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837