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      Allora gl'Indiani cominciorono a scarcare li archi e far piover sagitte, onde molti morti alle fiere rimasero e gli altri confusi si partirono, né piú avemo udito che siano tornati.
     
     
      Come furono scacciati dalli uomini canini e superorono li Tabethini.
      Cap. 9.
     
      Ritornando per deserti, li Tartari pervennero ad una terra nella quale, sí come alla corte de l'imperatore con fermezza ne raccontorno i clerici ruteni e altri che vi erano stati, ritrovarono certi monstri li quali hanno specie di femina; e poi che per molti interpreti ebbero dimandato quali fossero gli uomini di quella terra, fugli risposto in quel luoco tutte le femine che nascevano aver forma umana, ma li mascoli di cane. Mentre che dimorarono in questa terra, li cani nell'altra parte del fiume si congregarono insieme, ed essendo d'inverno tutti si gettorono all'acqua, poi rivolgevansi nella sabia, e cosí per lo gran freddo si congelava sopra di loro quella materia. E poi che ciò molte fiate ebbero fatto, con grande impeto assaltorono li Tartari, i quali gettando saette sopra loro, pareva che percotessero sassi, conciosiaché quelle indietro ritornavano, né manco l'altre sue arme li potevano dar noia alcuna. Ma essi cani, saltando in mezo loro, molti col morder ammazzorono, e cosí furono scacciati li Tartari dalla sua patria; onde fin a questo tempo è un proverbio tra loro de ciò, che ridendo insieme dicono: "Il mio padre, over fratello, fu occiso dalli cani". Le donne di quelli che pigliarono menorono seco in Tartaria e sono state fino al dí della sua morte.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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