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      Alla conclusione, cosí tutte le cose sono in potestà de l'imperadore che niuno ha tanto ardire che dicesse: questo è mio, quello è tuo; ma gli uomini, gli animali e ciò che possedono è suo. Il medesimo dominio ha ciascun de' principi sopra le provincie che reggono.
     
     
      Della elezione dello imperator Octoday e legazione del principe Baty.
      Cap. 13.
     
      Morto, come è detto di sopra, Chingis, congregoronsi tutti li baroni ed elessero per imperatore Octoday, suo figliuolo, il quale, fatto consiglio co' suoi principi, divise gli eserciti e mandò il Baly, che li apparteniva nel secondo grado, contro la terra d'Altissodan e lo paese de' Bismini, che erano saracini ma parlavano in comano. Entrato adonque nelle provincie di costoro, li fece suoi sudditi; ma una città detta Barchin fece gran tempo resistenza, però che li cittadini nel circuito della città avevano fatti molti fossati, e nanti che questi fossero riempiuti non si poteva pigliarla. Li cittadini della città detta Sarguit, udito questo, uscirono fuori e se resero spontaneamente, onde non fu destrutta la città, ma molti di quelli ammazzati e fatti prigioni. Ricevute le spoglie, posero delli suoi per guardia e andorono contra la città Orva. Questa era molto abitata e ricca: trovansi entro molti cristiani, Gazari, Ruteni, Alani e altri; similmente molti Saracini, da' quali era dominata. Stava sopra un gran fiume ed era come porto spaziosissimo. Poi che li Tartari non la poteron pigliare, tagliorono il fiume e quella con tutti li abitanti somersero.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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