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      Fatto questo, se n'andorono in Rossia, dove con gran occisione de cristiani città e castelli distrussero. Kaonia, città metropolitana della provincia, longamente assediorono, e al fine presa, furono amazzati li cittadini. Onde noi, passando per quel paese, trovammo infinite teste e ossi di morti che giacevano sopra la strada, imperoché era stata gran città e molto abitata; ma al presente è ridutta quasi a nulla, e appena sono ducento case, e li abitatori di quelle sono tenuti in estrema servitú. Partiti da Rossia e Comania, li Tartari condussero l'esercito contra li Ungari e Poloni, dove molti di loro rimasero morti; e (come è detto di sopra) se li Ungari avessero virilmente fatto resistenza, si partivano al tutto confusi. Di qui vennero nella terra de' Mordvani, che son infedeli; e superati questi nel paese de' Byleri, cioè la grande Bulgaria, quella al tutto ruinorono. Poi verso l'aquilone contra li Hastarchi, cioè l'Ungaria grande; e avuta la vittoria camminorono piú oltra alli Parositi, e' quali hanno la bocca e lo stomaco piccolo a maraviglia, onde non mangiano, ma cuocono le carne, e quando son cotte pongono la bocca sopra la pignata e del fumo si nutriscono; e, se pur mangiano qualche cosa, mangiano pochissimo. Di qui vennero alli sogomedi, li quali vivono solamente di caccia, e le case e vestimenti hanno di pelle di bestia; poi ad uno certo paese sopra il mare oceano, dove ritrovorono certi monstri che in tutto hanno forma umana, ma li piedi di bove, con la testa d'uomo che in la faccia pare sia di cane: doi parole parlavano come uomini, e poi latravano como cani.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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