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      Quelli che sono sotto lui, sia qual si voglia, stanno fermi ingenocchione fin che abbi parlato, né è licito piú ad alcuno parlar sopra quello che ha determinato l'imperatore, il quale ha un procuratore e protonotarii e scrivani e tutti officiali di corte, cosí in cose private come publice (eccetto avvocati), imperoché senza strepito di giudici e lite ogni cosa è fatta ad arbitrio suo. Il simile fanno tutti li principi de' Tartari nelli lochi che son pertinenti a loro.
      Ma questo a tutti sia manifesto, che, sendo noi allora nella solenne corte già molti anni congregata, il medesimo Cuyne imperator di novo eletto con tutti i suoi principi spiegò il vessillo contra la Chiesa d'Iddio, l'imperio romano e tutti i reami de' cristiani e popoli dell'Occidente, se non esequiseno (la qual cosa non voglia Dio) ciò che mandava a dir al papa e tutti principi potenti de' Cristiani: cioè che si sottomettino a quelli, conciosiaché niun paese temano salvo la cristianità, e però contra noi si preparano alla guerra. L'imperator padre de costui, cioè Octoday, fo morto col veneno, e per questo avevano alquanto restato da battagliare. La intenzion loro, come è detto di sopra, è soggiogare tutto l'universo, il che hanno avuto per testamento de Chingiscan, onde ed esso imperator cosí scrive nelle sue littere: "La fortezza d'Iddio, l'imperator di tutti gli uomini". Nella superscrizion del suo sigillo eziandio è questo: "Iddio in cielo e Cuynecam sopra la terra, fortezza d'Iddio, sigillo de l'imperator di tutti i mortali".


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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