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      E ogni giorno veniva gran moltitudine di matrone.
      Questi tre padiglioni de' quali abbiamo detto di sopra erano molto grandi, ed eziandio le mogli sue avevano, altri di bianco feltrone, grandi e belli a sofficienza. Qui tolsero combiato: la madre dell'imperatore andò in una parte del paese, e Cuyne in un'altra a far giudicio, peroché era presa una sua amica la quale aveva ucciso il padre suo con veneno, in quel tempo che erano iti li Tartari in Ongheria; per il che eziandio ritornarono adietro. Questa con molti altri fu sentenziata a morte.
      Nel medesimo tempo morí Ieroslao, principe grande di Soldal, che è una parte di Rossia, percioché, chiamato dalla madre de l'imperatore quasi per onorarlo a mensa, incontinente che ritornò al suo alloggiamento infermossi e morí. Dopo sette giorni il suo corpo diventò biavo a meraviglia, per il che si diceva da tutti esser stato da quella con beveraggio avelenato, acciò potessero liberamente a pieno posseder il suo paese.
     
     
      Come finalmente andati all'imperatore diedero e ricevetero lettere.
      Cap. 35.
     
      Finalmente li Tartari nostri guidatori ne condussero all'imperatore, il quale, inteso noi esser presenti, ne fece un'altra fiata ritornar da sua madre, imperoché intendeva il secondo giorno voler spiegare un stendardo, sí come è detto disopra, contra tutta la cristianità, la qual cosa non voleva che sapessimo noi. Pertanto partiti, dimorammo pochi giorni, che un'altra fiata ritornati ad esso dimorassimo un mese con lui, in tanta fame e sete che appena potevamo vivere, peroché le spese date per quattro giorni appena bastavano per uno, né potevamo trovar cosa alcuna da comprarci: era lontano la piazza.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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