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      A' quali rispose frate Ascelino:
      Il nostro signore papa non sa chi sia Chaam, Baiothnoy e Batho, né mai ha udito cotali nomi. Ma questo ha bene inteso da molti, che è una certa gente barbara che si dice Tartari, già molto tempo uscita delli confini orientali, la qual ha sottomesso al suo dominio molte contrade e, non perdonando a niuno, infinita gente ha destrutto; e se li nomi di Chaam e suoi principi avessen saputo, non saria restato di scrivergli nelle sue lettere che portamo. Ma, dolendosi di tanta occisione de cristiani e altre genti, mosso per compassione, di consiglio de' suoi fratelli cardinali ne ha mandato al primo esercito de' Tartari che piú tosto potessimo ritrovare, esortando il signore dell'esercito e quelli che gli obediscono voglino per l'avvenir cessar da tanta strage, e massime de cristiani, e pentirsi delle scelerità che fin qua hanno fatto, sí como il tenor delle littere sue a quelli che leggono manifesta. Pregamo adonque il vostro signor che vogli ricever la scritta del nostro papa e, quella letta, si degni rescrivergli o con ambasciatori o con sola parola".
     
     
      Come li Tartari dimandarono doni, e della venuta de' Francesi.
      Cap. 39.
     
      Dette queste parole, li predetti baroni con suoi interpreti ritornarono al padiglione e li raccontarono le parole di frate Ascelino. Dopo per alquanto spazio, deposti li vestimenti di prima e vestiti di novo, vennero dalli frati con interpreti, dissero in tal modo: "Cercamo solamente ciò da voi, se 'l vostro signor papa manda presenti a Baiothnoy". A' quali rispose frate Ascelino: "Da parte sua noi niente portiamo, imperoché non è di consuetudine mandar presenti ad alcuno, e massime incognito e infidele, anci li figliuoli suoi cristiani e pagani eziandio donano a lui molte cose". Detto questo, ritornarono al suo capitano e, dimorati alquanto, con novi vestimenti vennero a' frati dicendo: "Con che modo senza vergogna potete comparer al conspetto del nostro prince con le mani vote e porgerli lettere del vostro papa, la qual cosa mai uomo alcuno venuto qui ha fatto?


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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