Pagina (305/837)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il predetto bove lor dio fanno per sei anni fatigare, nel settimo è nel commune. Questi popoli similmente hanno per lor dio un idolo mezo uomo e mezo bove, e quello adorano: quale piú volte ad essi popoli rechiedendo dice che amazzino quaranta vergini, del sangue delle quali abbino a far sacrificio ad esso. Per il che sí li uomini come le donne usano far voto di dar al ditto li loro figliuoli e figliuole (in quel modo che delli nostri noi per alcuno caso o infermità facciamo, in alcuna religione dedicandogli), quali, venuto il tempo, avanti il detto idolo amazzano, e il sangue de quelli avanti esso sacrificano, secondo che il profeta dice "immolaverunt filios et filias suas demonibus". Osservano ancora un altro pessimo e irragionevole costume, che, morendo alcuno, il corpo morto e la sua moglie insieme, quantunque viva, dopo quello abbrucciano, dicendo quella insieme con esso seco in l'altro mondo godersi; e se la donna del morto ha con esso figliuoli, può senza esserli reputato in vergogna con essi starsi. Ma, se la donna avanti del marito muore, da niuna lege vi è il marito costretto che, volendo altra moglie, non possa. Le donne similmente di questo loco portano raso il viso e la barba, e il lor bevere è vino; li uomini il contrario di esse usano. Molte altre cose a queste simile il predetto popolo osserva, quali, per essersi a vedere come ad intendere abominevoli, lascio di scrivere.
      Da questo regno insino ad un altro gran regno chiamato Mebor (sotto del quale sono molte altre cittadi e terre) sono dieci giornate.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Mebor