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      Gli uomini di questa città e di tutta questa provincia sono idolatri, e usano certa sorte di barche per navigare e grandissime, come in tutte le altre città del suo regno.
      Questa contrada lasciata, passando per molte città, doppo longo camino di molti giorni, venne in una certa città molto nobile domandata Zaton, quale di tutte quelle cose che sono all'umano uso necessarie è molto grassa, ma di zuccaro tanto che tre libre e otto onze di quello ivi vagliono men di un grosso. Questa città al doppio di Bologna è grande, e vi sono molti monasterii di religiosi idolatri, quali adorano universalmente gli idoli, nell'uno delli quali io fui e trovai che vi erano 3000 di questi religiosi, e nella loro chiesa vi erano 11000 idoli, di statura sí grandi che 'l piú picciolo d'essi era di grandezza simile alla pittura che si fa qui da noi di san Cristoforo. Alli quali quando essi danno a mangiare (perché vi fui presente) fanno portare le minestre calde, e quelle avanti d'essi idoli pongono, e il fumo d'esse ascende nella faccia d'essi idoli, e ivi tanto quelle dimorare lassano insino che vi sia fumo; e quello lor tengono essere la vivanda di lor dei, stimando di quello essi nutrirsi. Il resto che avanza lo riserbano e mangiano essi. Molte altre cose in questa terra trovai quali lasso scrivere.
      Da questa verso l'oriente caminando, venni in una città domandata Fluzo, bella e di circa 30 miglia de grandezza, sopra del mare posta, nella quale li galli sono sí grandi che in altra parte del mondo non si trovano maggiori, e le loro galline sono bianchissime come neve, senza penne, ma di lana (in loco di quelle) coperte, a modo di pecore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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